Dalla passione per le cene tra amici di Antonio Miscellaneo, italiano ormai in pianta stabile a Singapore, nel 2021 è nata “La Bottega”. Per il suo locale, che conserva una dimensione intima e un’atmosfera da “cena tra amici”, Antonio ha scelto il calore di Neapolis con cui cuoce la sua pizza napoletana contemporanea, il fulcro della sua proposta ristorativa che gli è valsa il 22esimo posto nella classifica 50 Top Pizza Asia, come ci racconta in quest’intervista:
Come nasce il progetto de “La Bottega”?
Ho aperto “La Bottega” nell’agosto 2021 e per me è stato tutto nuovo fin dall’inizio. Pur essendo un grande appassionato di cucina, non ho un background in materia di food e beverage poiché ho sempre lavorato nell’ambito della tecnologia.
Vivevo però già a Singapore dove avevo creato “Casa Nostra” che, in breve tempo, da luogo in cui cucinavo pizza, pasta, gelato e salumi per gli amici, è divenuto di fatto un home restaurant, in cui gli amici degli amici volevano venire pagandomi: nel giro di un mese avevo tutto prenotato e una coda di migliaia di persone!
La cosa che colpiva di più tutti era la mia pizza napoletana contemporanea che a Singapore non esisteva. La casa era troppo piccola così è nata l’idea e l’esigenza di aprire un locale in cui la pizza fosse il centro della proposta degustativa.
Per il mio locale, fin dall’inizio cercavo un forno elettrico a bocca aperta che raggiungesse alte temperature per poter soddisfare le mie esigenze di cottura. Facendo delle ricerche sono stato attratto da Neapolis, sia per l’innovazione tecnologica che per la solidità del brand. Moretti Forni, infatti, è molto conosciuta a livello internazionale e ha una rete vendita affidabile anche a Singapore.
Dopo una prova di cottura nel MorettiLAB, una volta testato di persona il forno, non ho più avuto il minimo dubbio e ho subito acquistato tre Neapolis.
Perché hai scelto Neapolis?
Nonostante la tipologia di prodotto che volevo realizzare si prestasse, non ho mai considerato il forno a legna, poiché credo fermamente che oggi, grazie alla tecnologia, si possano raggiungere le stesse performance di cottura con un forno elettrico, anzi. Neapolis, infatti, è l’esempio più eccellente di questo risultato: inoltre, in una città come Singapore, non ha davvero senso acquistare, trasportare la legna, stoccarla per poi bruciarla e inquinare.
In questa scelta, inoltre, un altro ruolo cruciale l’ha avuto la facilità di formazione del personale: a Singapore il 99% dei lavoratori che arrivano in cucina non ha mai visto un forno a legna, anzi non hanno mai avuto a che fare con la pizza. Già ho dovuto spendere molte ore per insegnargli tutto il know-how sugli impasti, ed aver semplificato la fase di cottura ci ha aiutati tantissimo a velocizzare i tempi e rendere i pizzaioli subito autonomi. Cuocendo su Neapolis, infatti, non occorre girare la pizza in cottura né controllarla, in più, una volta impostati i settaggi per il mio prodotto, posso essere sicuro che siano replicabili nel tempo: chiunque si trovi davanti al forno sa esattamente come realizzare la mia pizza.
Quali prodotti sfornate su Neapolis?
A seconda dei momenti della giornata proponiamo percorsi di degustazione diversi, in cui la pizza è sempre protagonista. A cena, ad esempio, facciamo una degustazione di 6 portate: 3 antipasti, seguiti da una combinazione di pizza Newpolitan® (la sua napoletana contemporanea, ndr), primi e secondi che possono essere condivisi dai commensali, in stile comune.
Per il brunch della domenica, invece, offriamo 4 piatti tradizionali italiani a scelta, dagli antipasti alla pasta o pizza Newpolitan® come portata principale e poi il dessert.
A pranzo, invece, il menu si concentra sulla nostra unica pizza Supercrunch® o, in alternativa, su una pasta.
Su Neapolis cuociamo impasti diversi per dar vita a diverse esperienze: la Newpolitan® sta per “nuovo, contemporaneo modo di fare la pizza napoletana” ed è fatta con un impasto che attraversa diverse fasi e temperature per un totale di 60 ore prima che sia pronto, mentre la Supercrunch® si ispira alla tradizionale scrocchiarella romana, con una crosta croccante più pronunciata e una fermentazione di 24 ore.
Per i topping restiamo abbastanza sul classico, con verdure e formaggi che importiamo direttamente dall’Italia, mentre lavoriamo e stagioniamo direttamente alcuni salumi come guanciale, pancetta, coppa, bresaola e salame.
Avete ricevuto una menzione speciale nella classifica 50 Top Pizza Asia – Pacific: cos’ha significato per voi?
Sicuramente è un bel traguardo. Ci fa molto piacere essere premiati come numeri 1 a Singapore, visto che siamo stati i primi a portarvi il concetto di pizza napoletana contemporanea.
È un riconoscimento ufficiale che abbiamo fatto qualcosa di nuovo e diverso, qualcosa che prima non c’era.
Nel mio lavoro, infatti, mi sento impegnato nella diffusione della cultura della pizza, proprio per questo propongo tutte queste diverse tipologie di pizza, per farle conoscere e apprezzare dal pubblico local.
Quali progetti hai per il futuro?
Vorrei rendere la mia pizza più facilmente disponibile al pubblico in generale. Ora si viene da Bottega per un’esperienza ma se uno volesse una pizza di Antonio come può fare?
Ecco, il mio sogno è portare la mia pizza in tutte le case dei singaporiani con lo stesso livello di qualità come se la si gustasse al ristorante.