In una realtà tutta croccante fra lievitati di altissima qualità e cocktail ricercati
A pochi passi dalla pittoresca Campo de’ Fiori e alle spalle della maestosa Basilica di Sant’Andrea della Valle, da un paio di mesi c’è una novità che sta incuriosendo sempre più turisti e romani accumunati dall’amore per la pizza. Il suo nome è Elysium. Non una pizza qualsiasi nel contesto brulicante della grande città; l’obiettivo è infatti creare un connubio fra la tradizionale napoletana e la classica romana, facendo nascere quella che il pizza chef Luca Russo ha definito “Naporomana”.
Il progetto nasce grazie alla sommelier e imprenditrice Jenny Migliorelli e il figlio Alessio Iaci appassionato di ristorazione e di pizza, che hanno avuto l’intuito di offrire una proposta differente nel panorama romano, accostando prodotti lievitati di altissima qualità alla mixology ricercata dal sapore tutto mediterraneo.
Dietro il menù c’è la consulenza nota di Valentino Tafuri, pizza chef della pizzeria “3voglie” di Battipaglia, docente alla scuola di alta formazione In Cibum e chef ambassador Moretti Forni. Questo incontro ha permesso di adattare la classica napoletana al gusto romano, creando una pizza a ruota di carro croccante, una “Naporomana” per l’appunto.
Varcato l’ingresso di Elysium, ci si sente avvolti da un ambiente in stile industrial pop, mitigato dalle scritte al neon e dal muschio stabilizzato che copre le pareti. La zona pizzeria si fa subito notare, mostrando in bella vista i due forni perfettamente in armonia con l’ambiente, cuori pulsanti di tutta l’attività: Neapolis 9 e serieS Icon. Tecnologie che forniscono tutta la potenza necessaria per una realtà che conta numeri importanti, 160 coperti all’interno più 30 all’esterno.
Chiediamo a Jenny e Alessio qual è la voce del menù che va per la maggiore. “Essendo il primo locale in Italia che propone una ruota di carro croccante,” ci spiega Jenny, “questo è sicuramente il prodotto che viene più scelto e che cuociamo su Neapolis. Un’altra punta di diamante è il pane che cuociamo su serieS nella camera MultiBake dotata di vaporiera. Noi proponiamo anche dei percorsi degustativi basati sia sulla pizza che sul nostro pane, abbinato ad una selezione di oli ricercati del territorio. È questa idea che ha dato poi il nome al locale. Infatti, Elysium è il nome latino dei Campi Elisi, una sorta di paradiso rappresentato da immensi campi coltivati a grano, da cui si ricava la farina per i lievitati.”
Un’insegna che si sposa perfettamente anche con il nome della via che la ospita, Via Monte della Farina, un’istituzione quattrocentesca che proprio lì concedeva in prestito grano al fine di sottrarre i bisognosi al debito usuraio.
Ma non solo pizza e pane da Elysium, anche pizza in teglia, le ripiene, le baciate croccanti (una croccantissima rivisitazione della focaccia ripiena) e dolci sfornati dal serieS che oltre una camera MultiBake, è stato dotato di una FastBake, la camera di cottura che raggiunge i 500°C dedicata alla pizza contemporanea, per i momenti di maggior carico di lavoro.
Luca Russo ci spiega come i forni scelti facilitino nettamente le condizioni lavorative della brigata: “Per esperienza personale posso dirvi che sono stati la soluzione a tutti i miei problemi, partendo dall’accensione dei forni che posso fare in remoto da casa, fino alla loro pulizia. A livello di cottura per il nostro prodotto, si sono rivelati dei forni davvero validi, ho trovato sorprendente la gestione precisa del calore di cielo e platea.”
L’assaggio non tradisce le nostre attese. Degustiamo le più richieste, quelle che ci consiglia Alessio: la “Sauna calabrese”, pomodoro cotto, mozzarella di Bufala Campana DOP, salame stagionato, ‘nduja di Spilinga e pecorino romano DOP, che rivela tutto il suo carattere, dall’intensità del sapore all’equilibrio della percezione gustativa, passando per l’appetitoso crunch dell’impasto. Mentre, per i cuori più romantici Alessio sceglie la “Anni ‘80”, una margherita con pomodoro antico di Napoli e pecorino romano DOP che colpisce dritto al cuore.
Concludiamo la nostra visita con un’ultima domanda a Luca: “Se dovessi consigliare uno di questi forni a un tuo collega, cosa gli diresti?”
“Che dovrebbe aggiornarsi!” ci risponde, “L’aggrapparsi alla tradizione è utile solo se non si hanno i mezzi per innovarsi e adattarsi. Io non rinnego le origini e non biasimo alcuni miei colleghi della vecchia scuola, ma oggi per fortuna si può andare avanti.”
Elysium e la sua “Naporomana” si fanno notare nel complesso panorama romano della pizza, un nuovo punto di riferimento per chi vuole degustare una proposta differente, con una croccantezza unica.