Mar122025#RoadToSmartBakingUn locale che guarda avanti grazie a scelte consapevoli e a una cottura sempre perfetta Entrare nella Locanda della Stazione significa fare un viaggio nel tempo, respirando il fascino di un’epoca in cui questo luogo accoglieva viaggiatori diretti a Urbino. Dismessa nel 1987, la stazione conserva ancora il suo carattere autentico, sapientemente recuperato e valorizzato dal proprietario, Gabriele Di Gregorio, attraverso un’attenta selezione di oggetti d’epoca e piccoli cimeli che ne arricchiscono l’atmosfera. Oggi, però, a rendere davvero speciale questo spazio è il profumo irresistibile della vera pizza napoletana, sfornata da Neapolis 6, cuore pulsante della pizzeria. Una svolta decisa che ha elevato la qualità e perfezionato le tecniche di cottura, trasformando la Locanda in un punto di riferimento per gli amanti di questo prodotto. “Siamo nati nel 2019, a gennaio. Un giorno, passando per questi posti, ho visto la vecchia stazione di Urbino chiusa e mi è venuta l’idea di trasformarla in un ristorante. Durante i lavori, man mano che prendeva forma, abbiamo deciso di inserire anche la pizzeria, per soddisfare al meglio le richieste della clientela,” racconta Gabriele. La scelta del forno ha richiesto un attento processo di valutazione, prima di optare per Neapolis. “Sapevamo che la qualità del calore sarebbe stata un fattore determinante. La capacità di mantenere la temperatura costante è essenziale per garantire una cottura perfetta dalla prima all’ultima pizza. Posso dire con certezza che, dopo sei anni, Neapolis è stata la scelta migliore che potessimo fare.“ Il forno si integra perfettamente con l’ambiente vintage della storica stazione, diventando un elemento centrale del locale anche a livello di design. Parlando del percorso che ha portato all’apertura della pizzeria, invece, racconta: “Abbiamo studiato diversi tipi di impasti con farine particolari per ottenere il risultato che volevamo. Non è stato immediato, ci sono voluti circa sei mesi di prove, ma alla fine siamo riusciti a creare un prodotto che ci soddisfacesse pienamente.” Oltre alla tecnica e alla strumentazione all’avanguardia, il successo della Locanda della Stazione è anche frutto di una selezione attenta degli ingredienti. “Cerchiamo di dare un’identità importante alle pizze utilizzando prodotti locali come la Casciotta di Urbino DOP e prosciutti della zona. Poi abbiamo creato delle pizze speciali, legate al territorio, anche nei nomi, come la Duca, la Raffaello e la Stazione, per rendere omaggio alla storia di Urbino.” La cottura è un aspetto fondamentale e Neapolis garantisce un controllo preciso: “Il forno lavora tra i 400 e i 420 gradi, e la nostra pizza cuoce in circa due minuti.” Oltre alla qualità della cottura, la tecnologia di Neapolis semplifica il lavoro della brigata. “Se arriva un ragazzo che non ha mai infornato, ha bisogno di un po’ di pratica, ma i concetti sono semplici. Una volta impostati temperatura e potenze di cielo e platea, il forno si gestisce molto facilmente e permette un suo rapido apprendimento.“ Anche la manutenzione del forno è un aspetto cruciale: “La pulizia automatica è una comodità incredibile. Noi interveniamo con la pulizia manuale quotidiana, ma la funzione automatica garantisce un forno sempre impeccabile. È un vero gioiello.” Con oltre 100 pizze sfornate ogni sera, tra servizio in sala, asporto e delivery, la Locanda della Stazione è diventata un punto di riferimento a Urbino per chi cerca un’esperienza autentica di pizza napoletana. Salutiamo Gabriele senza poter resistere alla tentazione di assaggiare due delle loro pizze iconiche: la Duca con guanciale e Casciotta di Urbino DOP e la Raffaello con fior di latte, casciotta, porchetta e rucola. È qui, nella fusione tra il passato e l’innovazione, tra la storia rinascimentale di Urbino e l’arte della pizza napoletana, che nasce un’esperienza unica, capace di lasciare il segno. Leggi ancheUn locale costruito attorno al forno: Campana Pizza in Teglia7 Febbraio 2025Oltre 30 Ristoranti e un sogno realizzato: la visione di Vincenzo Capuano4 Gennaio 2025serieS: il segreto della “Dolce Vita” al Grand Hotel Da Vinci19 Dicembre 2024Dalla Basilicata alla Svizzera: la rivoluzione del pane biologico6 Dicembre 2024Il Cuore di ‘A Puteca a Firenze batte forte grazie a Neapolis22 Novembre 2024Il Segreto di Cavò a Senigallia: la tecnologia che incontra la passione6 Novembre 2024