Apr282022#RoadToSmartBakingDue punti vendita a Milano in pochi mesi, uno a Verona e il traguardo di prima pizzeria italiana ad aver modificato la propria forma giuridica in società benefit (quelle società che nel proprio oggetto sociale, oltre agli obiettivi di profitto, hanno lo scopo di avere un impatto positivo sulla società e sulla biosfera ndr) ottenendo la certificazione ufficiale, sono gli obiettivi raggiunti in poco più di un anno da Ci Sta, il progetto ideato da Nico Grammauta, manager italiano protagonista nel settore del food retail. In corsa per una rapida espansione in Italia e in Europa, Ci Sta è stato inserito da Forbes tra le 100 eccellenze italiane del food & wine sia per il design dei suoi locali che per la proposta ristorativa. Il menù di Ci Sta, infatti, è ricco di proposte di pizza, declinate in molte varianti, con ingredienti tipici regionali dal Sud al Nord, che raccontano le diverse sfaccettature della tradizione gastronomica italiana. A fare da sfondo a tutte queste eccellenze tricolore un impasto realizzato con grano 100% italiano proveniente da coltivazioni biologiche e il calore perfetto di Neapolis. Per saperne di più su questa storia di successo abbiamo intervistato Nico Grammauta, chiedendogli da dove nasca la sua idea: “Ci Sta- Friendly Pizza” nasce da attimi di riflessione durante i primi mesi del 2020. Amando il mio lavoro e interrogandomi su come sarebbe dovuta e potuto cambiare l’offerta nel food retail dopo lo shock che il Paese stava vivendo, la risposta che mi sono dato è stata quella di dover perseguire una strada caratterizzata da scelte di eccellenza partendo dal prodotto e quindi nella selezione delle migliori materie prime e delle persone, intese come collaboratori, fornitori e partner. Perché la pizza? Da sempre sono innamorato di questo prodotto e, amando allo stesso tempo il mio Bel Paese, penso che la Pizza sia il piatto italiano che ci rappresenta pienamente nei valori della nostra tradizione popolare culinaria. Perché avete scelto Neapolis? Ad oggi e secondo la nostra esperienza, nel panorama generale dei forni elettrici, Neapolis rappresenta il miglior strumento esistente sul mercato. Questo vale sia per il prodotto che per l’assistenza after-sale. La scelta del forno elettrico nasce dalla ricerca nei nostri ristoranti di un alto livello qualitativo nella preparazione della pizza e la capacità di mantenere costante la temperatura durante il turno di lavoro ci garantisce una performance di prodotto finito sempre ottimale nelle diverse pizzerie. Quali prodotti sfornate su Neapolis? Col Nepolis6 lavoriamo la classica pizza tonda. Siamo su circa 300 pizze giornaliere ma, naturalmente, questo è un dato non del tutto attendibile se consideriamo che oggi stiamo ancora subendo lo stato di emergenza in cui verte ancora il Paese e che condiziona fortemente la propensione al consumo in somministrazione. Quali progetti avete in serbo per il futuro? Il nostro obiettivo è quello di espandere la nostra rete di punti vendita a gestione diretta sia su territorio nazionale sia oltre confine nei prossimi anni, e di diventare la prima catena italiana di pizzerie. Da maggio 2021 abbiamo aperto due punti vendita a Milano, uno in zana Arco della Pace ed uno in Brera ed un terzo a Verona. L’obiettivo principale, resta e resterà sempre per noi comunque l’ossessiva ricercatezza dell’eccellenza delle materie prime e della loro lavorazione. Da lì tutto il resto. “Crediamo in un modo etico di fare impresa” è il manifesto di Ci Sta che oggi vede definite le parole e gli obiettivi che rappresenteranno l’insegna nei prossimi mesi: riduzione dell’impatto ambientale (attraverso la massimizzazione dell’utilizzo di energia da fonti rinnovabili o a basso impatto rispetto alle alternative di mercato), contrasto allo spreco di cibo, valorizzazione delle eccellenze agro-gastronomiche italiane e del territorio, supporto a organizzazioni impegnate in attività di beneficenza a favore della comunità, e in particolare di categorie di persone in difficoltà o svantaggiate, promozione del talento individuale come fondamento di una cultura che incoraggia il lavoro di squadra. In poche parole: ambiente, territorio, filiera, persone, comunità, prodotto. Ci Sta Dove: Via Giulio Cesare Procaccini, 60 e Via Castelfidardo angolo via San Marco, Milano – Via Leoni, 4 Verona Leggi ancheDalla Basilicata alla Svizzera: la rivoluzione del pane biologico6 Dicembre 2024Il Cuore di ‘A Puteca a Firenze batte forte grazie a Neapolis22 Novembre 2024Il Segreto di Cavò a Senigallia: la tecnologia che incontra la passione6 Novembre 2024Vinarte e DieciNoni, storie di successo ad Agropoli con Neapolis3 Ottobre 2024Rocket Truck, il panino americano in giro per l’Italia4 Settembre 2024Brunda: doppio successo con quattro Neapolis gemelli8 Agosto 2024